lunedì 31 ottobre 2016

Plastinazione

Un avvertimento: questo post è per stomaci forti. Facile pensare che di conseguenza io lo sia, invece non è così. Questo argomento, la plastinazione, fu a lungo discusso nel forum che amministravo in un thread che durò per giorni, in cui in molti commentammo da posizioni differenti e ciò servì almeno in parte a comprendere meglio un fenomeno che dilagava in quelle settimane, il grande successo della mostra dell'ideatore di questa tecnica, il tedesco Gunther von Hagens. 
Cos'è la plastinazione? Una tecnica di imbalsamazione e solidificazione dei corpi, consistente nella sostituzione dei liquidi corporei con polimeri di silicone. In sostanza, un corpo umano viene prima imbalsamato e dissezionato, viene poi privato di tutto il liquido che contiene, viene posizionato in una determinata posa - quella che assumerà nel museo in cui verrà esposto - per poi essere solidificato. 
L'anatomopatologo-artista continua a esporre di tutto, esseri umani di ogni età, sconfinando nel mondo animale, ottenendo un successo planetario: si parla di più di 35 milioni di visitatori in tutto il mondo. Qui  vedete alcune riproduzioni delle sue plastinazioni, ho cercato di scegliere quelle più "accettabili".

"Sono un inventore e uno scienziato con un interesse per l’arte, ma di certo non sono un artista con scopi scientifici. Ovviamente esistono degli spazi di interpretazione: le mie plastinazioni possono essere lette in maniera diversa, a seconda del pubblico".
Così risponde in un'intervista lo scaltro Hagens, che è appena il caso di precisare ha fondato un
Gunther von Hagens
impero finanziario sulla plastinazione. Figura controversa, professore di Anatomia e Patologia dell'Università di Heidelberg, comincia i suoi esperimenti negli anni Settanta e ottiene poi il brevetto della sua scoperta. Nel corso degli anni fonderà poi un Istituto per la Plastinazione e dal 2006 è possibile visitare a Guben, cittadina del Brandeburgo, il Plastinarium, nel quale si fa un'amena passeggiata fra centinaia di corpi e brani di corpi "plastinati" mentre si è accompagnati dalle note de Le Quattro Stagioni di Vivaldi. 
Hagens continua alacremente assieme al suo staff a trattare decine di corpi, ideando nuovi modi di esporli, proponendo perfino pose in atti sessuali, tanto per non farsi mancare nulla. E intanto le sue esposizioni continuano a riempirsi di folle di visitatori. E sì che le polemiche nel mondo non sono mancate, corredate anche da vere e proprie denunce riguardanti la provenienza dubbia di molti di quei corpi. Voci affermano che Hagens operi da anni atti illeciti per procurarsi il suo prezioso materiale, anche se esistono in rete documenti che si possono compilare per donare il proprio corpo alla scienza.
Ma adesso poniamoci due domande.
1. Cosa spinge milioni di visitatori a guardare questi corpi esposti?
2. Si può realmente definire "arte" tutto questo?  
Le mie risposte. Quello che può attrarre verso ciò non può essere che curiosità morbosa verso l'estremo, la messa in opera di un corpo morto e trattato, un modo per esorcizzare la morte, forse. D'altra parte però potremmo anche ritenere "normale" quello che vediamo, nel senso che di fatto questo è l'essere umano, privato della sua pelle ed esposto. In sostanza, questo siamo noi stessi, che osserviamo i dettagli del nostro stesso corpo, gli organi, i muscoli, i nervi, vene e arterie. Verrebbe da dire "siamo fatti così", come il cartone animato che guardavamo da piccoli. Però... però. Se entrassi in un museo del corpo umano, che ha il preciso intento di divulgare conoscenza dell'anatomia degli esseri viventi, allora probabilmente non avvertirei nessun imbarazzo a riguardo. Ben diverso sarebbe entrare in uno spazio museale appositamente allestito con una delle esposizioni itineranti più estreme e provocatorie al mondo. Ecco.
Ma si può realmente definire "arte" la plastinazione? Sono propensa a ritenere "arte" il corpo umano, a prescindere dal pubblico ludibrio della plastinazione. Insomma, non c'è bisogno di cercare l'arte in questa esposizione di cadaveri, quanto piuttosto un tentativo, molto ben orchestrato e riuscito, di provocare morbosa curiosità e di conseguenza attrarre. Un po' quello che si dice "sindrome del gatto spiaccicato": c'è chi lo guarda pur sapendo che ciò che si guarda emana repulsione. Si sa per altro che intere famiglie vedono in giro per il mondo queste esposizioni, con bambini al seguito, e se penso a questo mi chiedo quale valore educativo abbia. 
Chiudo con un pensiero rivolto al genio di Leonardo Da Vinci, che dissezionò cadaveri e ne studiò i dettagli, riproducendo sui noti disegni la perfezione di cui siamo fatti, inventando l'illustrazione anatomica. Basterebbe guardarne i particolari per comprendere quella perfezione, le provocazioni di Hagens sono quanto di più lontano da tutto ciò.


Adesso tocca a voi. Come rispondereste?

12 commenti:

  1. Sinceramente non sarei per nulla interessato a visitare una mostra del genere. Non sono neanche mai stato interessato a visitare il famoso museo delle cere anatomiche della mia città (l'ingresso al quale, tra l'altro, negli anni '70 era vietato ai minori di 18 anni, esattamente come per i film erotici) ;D

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    1. Curioso questo dettaglio del museo delle cere interdetto ai minori in quegli anni. Facendo un confronto, pensa quanto sono cambiati i tempi...

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  2. Forse una mostra del genere può avere qualche valore per gli studenti di medicina, per la media delle persone non direi. Ho letto in questi giorni alcuni articoli sul giornale con 63 malori in pochi giorni, più che altro causati dalla vista di organi devastati da malattia. E pagare 18 euro per star male francamente mi sembra sciocco.
    Per i miei gusti preferisco una bella mostra a Palazzo Reale! :-)

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    1. A chi lo dici!
      Sì, anch'io avevo letto di malori e interventi di emergenza per far fronte a qualcuno troppo sensibile per questa mostra. A maggior ragione se il suo ideatore è arrivato a esporre organi devastati da malattie.
      Pensa dove possa arrivare la perversione umana.

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  3. Ti dico la verità, sono andata a cercarmi su Google delle altre immagini, per saggiare un po' la mia reazione. Non conoscevo prima quest'uomo, e questa tecnica, quindi ho dovuto metabolizzare un po' le informazioni per farmene un'idea.
    A spingere la gente ad andare a vedere è senz'altro una curiosità morbosa. Io forse andrei, lo ammetto. Non so se poi starei male (probabilmente me lo meriterei), ma ci andrei.
    Se è arte, non penso. Credo che sia, anzi, una cosa un po' disgustosa e macabra (non me ne vogliano i sostenitori) e non capisco bene come si possa definirla arte. ma questo è solo il mio parere.

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    1. Ecco, saresti un potenziale visitatore, spinta da curiosità verso questa forma estrema di esporre un'opera d'arte o ritenuta tale. C'è qualcosa di morboso in ciascuno di noi riguardo a questi paradossi dell'arte, io stessa ne ho scritto e ne scrissi proprio perché questo fenomeno è difficile ignorarlo se ci si trova dinanzi.

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  4. Ciao ^.^ ho trovato il tuo post molto interessante e ben scritto, quindi ho pensato di dire la mia anche io :)
    Cercando su internet altre foto, e quindi in base a quello che ho visto, penso che visiterei questa mostra con interesse. Non con morbosità, ma con l'idea che, come hai detto tu, in fondo quelli siamo noi anche se può certo fare un po' impressione. Quanto alla domanda sull'arte, beh, io non sono un'esperta però se le "opere" in questione sono esposte in un contesto "serio", seppur provocatorio, allora mi viene da dire che ho visto tanti di quegli oggetti praticamente insulsi essere definiti opere d'arte, che non vedo perché una esposizione così non possa esserlo altrettanto. Un abbraccio ^.^

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    1. Ciao, Paola, benvenuta.
      Sicuramente molti visitatori della mostra ci sono andati senza alcuna morbosità, ma mossi da curiosità come tu scrivi. Sono i numeri che fanno impressione e questo dato mi fa pensare che ci sia una certa morbosità dietro.

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  5. Mi sembra un tentativo di riportare alla realtà XD Quello siamo... Però ora rivelo che ho frequentato un corso di anatomia (lascio perdere il come e il perché :P) e che quindi devo aver sviluppato un grado elevato di tolleranza. Mi affascina sapere come siamo fatti "dentro", anche vedere un organo malato, perché è una questione biologica, naturale.
    Non so dire se questa sia arte, so che molte persone sono attratte per morbosità (ma del resto... anche certi programmi televisivi si occupano di malattie, tragedie ecc.).
    Vedo palesemente la differenza tra le opere in questione e le tavole di Leonardo, dove l'uomo rimane non toccato dalla morte/malattia... però è proprio lì il nocciolo della questione: se osservo i bellissimi disegni anatomici non provo nulla, non "mi vedo", altra reazione-emozione nel vedere un corpo plastinato.
    Penso alle scritte tipo "Nuoce gravemente alla salute" sui pacchetti di sigarette... ecco, forse a vedere dei bei polmoni malati...

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    1. In effetti, pensa che effetto una bella foto con i polmoni devastati dalla nicotina. Comprendo quella differenza che senti fra l'interesse che suscitano in te i disegni leonardeschi e questi corpi "plastinati". L'estremo che diventa arte, secondo una formula cara ai tanti artisti o pseudotali nel mondo, ha un potere attrattivo indiscutibile.

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    2. P. S. Perché hai frequentato quel corso di anatomia??? :-)

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    3. Ero iscritta a Chimica farmaceutica (poi abbandonata) XD Un gran bel corso *_*

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