Incipit: Non sai niente di me, eppure sai tanto perché sei mia figlia. L'odore della pelle, il calore del fiato, i nervi tesi, te li ho dati io. Dunque ti parlerò come a chi mi ha visto dentro.
Saprei descriverti nei minimi particolari. Anzi, certe mattine che la neve è alta e la casa è avvolta da un silenzio che mozza il respiro mi vengono in mente nuovi dettagli. Qualche settimana fa mi sono accorta di un piccolo neo che avevi sulla spalla e che quando ti facevo il bagno nella tinozza mi indicavi sempre. Ti ossessionava. O quel boccolo dietro l'orecchio, l'unico in quei capelli color miele.
Ho appeno voltato l'ultima pagina di questo libro e sento il desiderio di scriverne, perché ne sono uscita consapevole di una storia che prima ignoravo del tutto e merita di essere conosciuta.
Guardatene la copertina, vi sarete imbattuti certo in questa immagine chissà quante volte.
Pur senza entrare nel merito, abbiamo capito fin dalla prima volta che l'abbiamo vista che doveva trattarsi di un paese sommerso, un luogo in Alto Adige in cui un paese fantasma si trova sotto le acque di un lago artificiale. La mano dell'uomo.
Si tratta del Lago di Resia, in Val Venosta, sotto il quale sono immersi i paesini di Resia e Curon dagli anni Cinquanta.